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Riepilogo della Fase 1 – Officine di Città

 

Le Officine di Città hanno come esito la definizione di possibili usi, funzioni, modelli di gestione e prime coalizioni di soggetti interessati alla co-gestione dello spazio. Il percorso si caratterizza per la sua capacità di lavorare al contempo sul presente e sul futuro: sul presente, attraverso il coinvolgimento di soggetti locali nella costruzione di una visione condivisa del futuro dei 5 spazi, sulle relazioni con il territorio, sull’opportunità di sperimentare usi temporanei; ma anche sul futuro, lavorando sull’ingaggio delle realtà locali, sulla promozione di un lavoro di rete e sul trasferimento di competenze.

La prima fase del processo ha visto lo svolgimento di diverse attività di mappatura, ascolto e primo ingaggio della comunità locale, tra cui analisi di documenti, sopralluoghi e interviste con diversi soggetti legati al territorio e agli spazi.

Il campo d’azione del percorso delle Officine di Città si articola su due livelli, locale e sovralocale.  Da un lato ciascun territorio manifesta bisogni e necessità specifiche a cui dare risposta tramite gli usi e le funzioni da inserire all’interno di ciascuno spazio; dall’altro il percorso dovrà tener conto della scala sovralocale, in riferimento al tema della rete che si vuole costruire, immaginando che ciascuna casa del quartiere possa intercettare target diversificati, non strettamente locali e in grado di attrarre pubblici provenienti da diversi territori del comune.

Il percorso offre anche una “palestra civica” in cui soggetti di varia natura sono chiamati a costruire un terreno comune di confronto e scambio attorno alla valorizzazione di nuovi spazi di espressione e protagonismo civico. A partire dall’obiettivo chiaro e concreto di definire le linee guida dei 5 immobili, le comunità coinvolte saranno protagoniste del processo di trasformazione che vede anche la messa alla prova e la validazione di possibili collaborazioni.

Gli obiettivi generali del progetto prevedono di definire, a scala urbana, dei luoghi di aggregazione ibridi per l’erogazione di servizi e/o attività che rispondano alle domande dei territori e, al contempo, costruire un senso di comunità, aumentando la consapevolezza degli abitanti e lavorando verso il miglioramento della qualità della vita.

Da questa prima fase d’indagine sono emersi dei primi temi e vocazioni specifici per ogni spazio.

Per l’ex Tipografia di Viale XVIII Dicembre particolarmente rilevanti sono le attività legate alla creatività e alla cultura: arte, artigianato e musica.

Le vocazioni dell’ex Scuola Materna di Via Milazzo sono orientate verso attività culturali, ricreative e sportive aperte al quartiere ma anche alla città nel suo insieme.

Grazie alla sua posizione, l’ex Casa Cantoniera di Borgo Sabotino si presta a tematiche legate all’ambiente e all’aggregazione sociale e culturale, aperte al territorio ma che possano intercettare, soprattutto nella stagione primaverile/estiva, anche un pubblico proveniente da altre zone della città.

L’ex Cinema Enal a Latina Scalo ospita attualmente una serie di attività promosse dalla rete di associazioni del territorio, legate principalmente a musica, arte e spettacolo, che restituiscono un chiaro indirizzo per lo spazio.

Infine, per il Centro Sociale di Borgo Piave sono state identificate delle vocazioni legate ai temi dell’accoglienza (turistico/ricettiva), dell’apprendimento e dell’aggregazione.