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Visure anagrafiche

Il portale di Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente) mette a disposizione il servizio di visura anagrafica online. Si accede con le credenziali Spid, oppure con Carta di identità elettronica (Cie) e con Carta nazionale dei servizi (Cns).

 

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COSA PUOI FARE

Consultare la posizione anagrafica, ed eventualmente stampare l’autocertificazione compilata con i tuoi dati anagrafici.

Nella visura sono contenuti i dati relativi a: nome e cognome, codice fiscale, data di nascita, carta di identità, dati sullo stato civile e sulla famiglia anagrafica, residenza.

L’interessato può scegliere tra quelli elencati, per comporre il documento in base alle proprie esigenze.

Secondo le disposizioni normative a tutt’oggi vigenti, la visura non sostituisce il certificato, in quanto manca la sottoscrizione di un pubblico ufficiale che ne attesti la veridicità e quindi la non ripudiabilità, e quindi può essere utilizzata solo per “controllare” i propri dati contenuti nella scheda anagrafica; in ogni caso dà sempre la possibilità di segnalare eventuali errori o inesattezze al proprio Comune di residenza.

LA NORMATIVA

Legge 12 novembre 2011, n. 183 – le PA non possono più accettare certificati, ma solo documenti di autocertificazione.

DPCM 194/2014 art. 6 prevede tra i servizi messi a disposizione attraverso l’Anagrafe nazionale anche il servizio di consultazione dei propri dati

D. Lgs. 196/2003 art. 7 comma 1 normativa sul trattamento dei dati personali: “l’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile”

GDPR – Regolamento UE 2016/679 all’art. 15 comma 1 “L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e in tal caso, di ottenere l’accesso ai dati personali (…).”

DPR 223/1989 art.35 comma 5 (modifica del 2015) “Presso gli uffici anagrafici, gli iscritti esercitano i diritti di cui alla parte I, titolo II del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, sui dati contenuti nell’anagrafe nazionale della popolazione residente, nei limiti e nel rispetto delle modalità previsti dal medesimo decreto legislativo”. Ovviamente, il richiamo agli “uffici anagrafici” non va interpretato in maniera letterale, visto che le funzionalità web permettono altri livelli di servizio.