di Gianluigi Nuzzi con il contributo di Martina Maltagliati
regia Enrico Zaccheo
musiche Davide Cavuti - disegno luci Marco Palmieri
prodotto da Stefano Francioni Produzioni,
Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci
I grandi fatti di cronaca diventano ostaggio di operazioni mediatiche spericolate dove la verità accertata, processuale, viene prima atomizzata e poi delegittimata. Per colpire e attrarre il telespettatore o il frequentatore di social, si costruisce, offre e serializza una tesi di immediata comprensione, alternativa, clamorosa, seducente ma falsa. In un momento di diminuzione cronica della fiducia nelle istituzioni e di ridotta credibilità dell’informazione, si affaccia questo nuovo, inquietante fenomeno. Peccato siano tutte fake news, realizzate lungo il tracciato della verosimiglianza. Non sono fenomeni a generazione spontanea ma è la fabbrica degli innocenti: una fabbrica che crea innocenti e, di conseguenza, addita al ludibrio nuovi colpevoli che vengono massacrati a sostegno della verità alternativa. Non solo investigatori e inquirenti, non solo giudici e magistrati ma anche parenti delle vittime, amici e conoscenti che vengono via via indicati come complici delle macchinazioni giudiziarie o veri e propri rei. Le conseguenze sono devastanti: chi subisce la gogna e la delegittimazione sui media, chi non regge il venticello di essere il mandante dello sterminio della propria famiglia e finisce ricoverato in clinica psichiatrica, chi si ammala.