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La “lectio magistralis di Raffaele Cantone”

La corruzione è uno strumento anticoncorrenziale per eccellenza, che
blocca il mercato e l’innovazione”
.

E’ questo uno dei passaggi della “Lectio Magistralis” che il Presidente
dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha tenuto questa
mattina a Latina su invito del sindaco, Giovanni Di Giorgi.

L’incontro, che rientra nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di
Latina per il programma di attuazione del “Piano per la prevenzione della
corruzione, per la trasparenza e l’integrità”
, ha avuto come tema:
“Anticorruzione e trasparenza, presidio dei principi costituzionali di legalità,
buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione”

Nel foyer del teatro “Gabriele D’Annunzio” di Latina erano presenti
autorità locali e nazionali, tra cui il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il
sottosegretario Maria Teresa Amici.

Tra i vari passaggi del suo intervento Cantone ha affermato:
La corruzione non si vede, non fa morti, si tratta del modo che i più furbi e i
più scaltri hanno di passare avanti.
La legge 190 è un “panicello caldo”, è uno strumento che arriva dopo tanto
disinteresse ma rappresenta il primo vero tentativo di azione anticorruzione.

E’ rivolta alla prevenzione alla corruzione e raccoglie quanto di meglio è
stato fatto a livello internazionale e quindi se osservata ed eseguita bene, può
funzionare”
.  

Su tre passaggi – ha detto ancora il Presidente Cantone – nasce il lavoro
dell’Autorità anticorruzione, il cui compito non è di scoprire la corruzione,
ma di verificare che questi tre passaggi vengano controllati ed osservati per
prevenirla o almeno ostacolarla:

 

1) Identificare i settori sensibili e controllarli meglio.

Dobbiamo
responsabilizzare la pubblica amministrazione. Controllare le nomina
dei soggetti adibiti a ruoli di controllo sulla corruzione; fare in modo che
le nomine dei soggetti responsabili dell’anticorruzione nella Pubblica
amministrazione siano fatte in modo differente. Aumentare la collaborazione
con le scuole della P.A. per lavorare meglio sulla formazione rivolta
all’integrità.

 

2) La trasparenza crea accesso civico, occorre incentivare il meccanismo
degli open data che in alcuni Paesi esistono dai decenni: prima non esisteva
proprio oggi si sono raggiunti ottimi risultati ma si deve migliorare.
Non deve più esistere distacco con i cittadini.

 

3) Si deve lavorare sulle norme dell’integrità delle persone. Puntare
sull’integrità, o almeno provare eliminando conflitti di interesse, escludendo
soggetti condannati a ricoprire incarichi di responsabilità.

Inoltre le sanzioni
“reputazionali” sono più efficaci di una multa”.

Cantone ha inoltre aggiunto: “La corruzione non è più rappresentata dalla cosìddetta “mazzetta” come
siamo abituati a definirla comunemente, ormai questo termine è fuori moda,
adesso esistono altri sistemi meno materiali ma comunque efficaci.

Le tangenti vengono ormai nascoste attraverso altri sistemi di compensazione
come i massaggi nei centri benessere, favori di vario tipo, assegnazioni, ecc…
Finora si è tentato di occultare tutto e nel miglior modo possibile”.

 

Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, nel suo intervento di saluto ha
ringraziato il Presidente Cantone e ha affermato:
“La sua presenza oggi a Latina rafforza il nostro quotidiano impegno nella
lotta alla corruzione e per affermare pratiche improntate alla massima
trasparenza.

Il suo è un contributo essenziale in questo percorso legato all’affermazione
di pratiche e azione improntate al buon andamento e alla imparzialità della
pubblica amministrazione.

Sono davvero onorato di questa sua presenza.”


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