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Dalla competizione alla collaborazione: le proposte del Distretto socio sanitario Latina 2

LE INIZIATIVE

 

  1. PROCEDURA PER L’AFFIDAMENTO DI UN INCARICO PER LA REDAZIONE DI UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ IN ORDINE ALL’ASSETTO RITENUTO OTTIMALE PER LA GOVERNANCE DEL DISTRETTO SOCIALE LATINA 2 E DI UNO STUDIO PRELIMINARE DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO

Per rendere più omogeneo equo ed efficace il sistema dei servizi sul territorio occorre fare leva sulla capacità di collaborazione fra Enti per realizzare un’integrazione istituzionale, organizzativa e professionale, attraverso lo sviluppo di un sistema integrato di servizi sociali che abbia al centro le persone e i loro progetti di vita e che punti sulla prevenzione del bisogno, tenendo conto che la nuova legislazione regionale prevede il mantenimento a livello comunale “alla porta del cittadino” dei soli servizi di modesta complessità gestionale e privi di rilevanza sanitaria assegnando invece tutti gli altri alla gestione associata del distretto socio sanitario (in qualche caso inter-distrettuale).

Alla base dell’incarico ci sono, tra gli altri, i seguenti contenuti:

  • Individuazione e l’adozione dell’istituto di gestione associata più appropriato, nella consapevolezza che occorrerà affrontare, nel contempo, la definizione delle regole e dei processi di integrazione tra Comuni associati e Azienda Sanitaria Locale (DGR 149/2018 sull’Integrazione socio-sanitaria). L’obiettivo è quello di valutare la sostenibilità economica, organizzativa e politica di un Consorzio fra i Comuni del Distretto al quale affidare la gestione associata dei servizi.
  • Studio preliminare del contesto di riferimento e dei bisogni del territorio e più precisamente:
  • Esame del contesto socio-economico del territorio dei 5 Comuni appartenenti al Distretto socio-sanitario;
  • Esame dei servizi erogati, con particolare riguardo alle componenti quantitative e qualitative anche al fine di ricavare possibili valutazioni relative al grado di soddisfazione dell’utenza e alla rispondenza dei servizi alle esigenze dei cittadini;
  • Individuazione dei bisogni specifici del territorio di riferimento, in relazione alle funzioni del Distretto, normativamente previste;
  • Analisi della composizione degli operatori economici presenti nel territorio, con particolare riguardo alla relativa natura giuridica (soggetti profit, enti del Terzo settore)
  • Valutazione delle caratteristiche demografiche e della struttura del territorio.

Lo studio preliminare del contesto territoriale di riferimento e la valutazione delle caratteristiche demografiche sono elementi di grande significato perché riferiti alla necessità di collegare la capacità di programmazione dell’ente ad una conoscenza reale del territorio e del fabbisogno, non basandosi più solo sul percepito ma perseguendo obiettivi da raggiungere attraverso azioni efficaci, valutabili in termini di impatto.

2. AVVIO DI PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA DI CO-PROGETTAZIONE FINALIZZATE ALL’AFFIDAMENTO AD ENTI DI TERZO SETTORE DEI SERVIZI DISTRETTUALI IN SCADENZA NEL CORSO DEL 2018.

I servizi distrettuali scaduti o in scadenza nel corso del 2018 sono tutti servizi rientranti nella Misura 1 ossia nella Misura che riguarda i servizi essenziali e sono i seguenti:

  • Assistenza Domiciliare Educativa – ADE – Si tratta di un servizio di assistenza domiciliare e di mediazione educativa rivolto a Minori e Famiglie in condizioni di grave disagio. In questo Servizio confluiranno anche i fondi derivanti dalla sperimentazione P.I.P.P.I. (Programma d’Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) a cui il Distretto LT2 ha aderito ottenendo con Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’ammissione al relativo finanziamento. Questa è stata la prima procedura, i termini per la presentazione delle domande sono già scaduti ed è in corso la valutazione della documentazione presentata per la selezione del soggetto per la Co-Progettazione.
  • Segretariato Sociale – Il Segretariato Sociale è la porta di accesso al sistema dei servizi sociali, socio-sanitari e socio-educativi del territorio ed è fondamentale per la costruzione del sistema welfare locale sia rispetto alla cittadinanza che alle istituzioni.
  • Servizio Professionale – Le attività del Servizio Professionale hanno come finalità quella di garantire, attraverso la presa in carico a medio e lungo termine, prestazioni di carattere professionale volte a rimuovere e/o a ridurre situazioni problematiche o di bisogno sociale della popolazione, sostenendo la capacità di azione dei singoli soggetti, delle reti e delle comunità locali nella soddisfazione dei bisogni.

–    Pronto Intervento Sociale – PIS – (N. Verde 800212999) – Il Pronto Intervento Sociale è un servizio rivolto a tutti i cittadini ed ai nuclei familiari in difficoltà con l’obiettivo di rispondere ai bisogni sociali acuti in modo da affrontare con immediatezza la situazione di crisi e dare la possibilità al Servizio sociale comunale di individuare ed attivare gli interventi più adeguati.
 Il Pronto Intervento Sociale costituisce la risposta all’esigenza di razionalizzare e velocizzare gli interventi legati a situazioni di particolare gravità e urgenza per quello che concerne problematiche a rilevanza sociale, che si presentino al di fuori degli orari di apertura dei servizi comunali e/o che hanno le caratteristiche dell’emergenza.

  • Centro Accoglienza Notturno – CAN – da svolgersi nei locali già attivi messi a disposizione dal Comune di Latina prevedendo all’interno anche un’attività di potenziamento del contatto con i servizi destinati alla elaborazione di un percorso verso l’autonomia
  • Centro di Accoglienza Notturno Invernale – che consenta il superamento dell’attuale sistema (Emergenza Freddo) per evolvere verso la sperimentazione di un modello più diffuso di accoglienza sul territorio del Distretto, in luoghi facilmente raggiungibili che saranno individuati in fase di co-progettazione
  • Assistenza Domiciliare Integrata – ADI – Il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata prevede l’erogazione di prestazioni domiciliari a carattere socio-asssitenziali che vanno ad integrarsi con quelle sanitarie svolte dall’Azienda ASL. Le prestazioni assistenziali sono rivolte ad anziani, ad adulti e minori con disabilità e/o affetti da malattie croniche degenerative, terminali o che, per patologie transitorie, si trovano in condizioni di non autosufficienza o di limitata autonomia con significativa compromissione della qualità quotidiana della vita sia negli atti che nella relazione. Il servizio è finalizzato alla permanenza delle persone nel proprio ambiente, nonché ad elevare la qualità della vita delle stesse e dei componenti della famiglia che prestano loro assistenza, evitando fenomeni di isolamento ed emarginazione sociale.
  • Centro per la Famiglia – Il servizio, attivo nell’ambito del Progetto Distrettuale “Dire Fare ….. Famiglia” è rivolto alle famiglie con minori che vivono condizioni di problematicità e disagio offrendo ascolto-informazione e orientamento, consulenza e/o trattamento psicologico, consulenza e/o trattamento sociale, mediazione familiare, sostegno alla genitorialità, interventi di informazione, prevenzione e consulenza nelle agenzie educative e di socializzazione frequentate dai minori.

Scegliere per tutti questi servizi la procedura di Co-progettazione significa uscire dalla logica del mero acquisto del servizio dal miglior offerente sul mercato.

Ma gli strumenti collaborativi hanno senso nel momento in cui tutti i partecipanti, sia il Soggetto Pubblico che il Terzo Settore, si approcciano con la medesima disponibilità a rimettersi in discussione per:

  • condividere la lettura dei bisogni,
  • definire gli obiettivi,
  • elaborare la programmazione degli interventi,
  • individuare le risorse necessarie,
  • giungendo alla progettazione e infine alla realizzazione dei concreti interventi da attivare

 

 

IL DISTRETTO

 

Alla base delle politiche di welfare del Distretto socio-sanitario LT2 ci sono tre parole chiave:

 

  • Sostenibilità.

L’inesorabile calo delle risorse a disposizione e il costante incremento del fabbisogno impongono lo sviluppo di politiche di welfare capaci di superare logiche puramente redistributive per promuovere invece investimento sociale generativo di sviluppo nella comunità.

L’Obiettivo è che la spesa sociale diventi investimento ossia spesa capace di generare sviluppo.

 

  • Pluralità.

Un welfare plurale è un welfare basato sulla capacità di fare rete, di creare connessioni, facilitare contaminazioni sviluppando sinergie.

La complessità dei problemi impone la capacità di superare i confini territoriali per promuovere scambi di esperienze che facilitino la crescita di competenze, la capacità di superare la segmentazione delle visioni territoriali e delle funzioni fra diversi enti istituzionali sviluppando programmazioni territoriali di ampio respiro, collaborazioni leali e integrazione tra servizi.

Gli obiettivi sono:

  • la realizzazione di una governance plurale;
  • lo sviluppo di una pianificazione strategica collegata ad una reale conoscenza del territorio;
  • la promozione di coalizioni locali.

 

  • Innovazione.

L’utilizzazione dei nuovi strumenti normativi per valorizzare le competenze dell’ente locale e promuovere nuovo capitale sociale nella comunità

In questa cornice si colloca l’apertura de “Il nuovo cantiere dei servizi sociali” che vede i servizi (Ufficio di Piano) impegnati a traghettare le procedure di affidamento dal paradigma competitivo a quello collaborativo ossia dall’adozione del Codice degli Appalti (Dlgs n. 50/2016) all’adozione del Codice del Terzo Settore (D.lgs n.117 del 2017).  Una scelta coraggiosa e impegnativa che muove però dalla convinzione che gli strumenti collaborativi siano più adeguati a realizzare il tanto auspicato sistema integrato di servizi sociali se per esso si intende un sistema di attori pubblici e privati in grado di cooperare fra loro per una finalità comune di interesse generale.

 

A questo proposito vale la pena di evidenziare :

* che la Co-progettazione non è solo uno strumento giuridico per selezionare il soggetto gestore, ma uno strumento indispensabile a sviluppare la condivisione del processo di erogazione dei servizi con il terzo settore e con la cittadinanza.

* che la Co-progettazione consente la valorizzazione delle competenze dell’Ente Locale in quanto non più confinato al solo presidio dell’atto, ma protagonista del processo di coinvolgimento degli stakeholder territoriali.

Gli Obiettivi sono:

  • Passare dal mero acquisto dei servizi sul mercato alla collaborazione per realizzare finalità condivise.
  • Realizzare coalizioni territoriali capaci di sviluppare welfare di comunità

 

LA LEGGE

 

Il Lazio è stato una delle ultime Regioni a recepire la Legge Nazionale di Riforma del Welfare Legge n. 328 del 2000.

La Legge Regionale n. 11, con le DGR attuative che ne sono seguite e soprattutto con il Piano Sociale Regionale (approvato in Giunta ma ancora in attesa di approvazione da parte del Consiglio Regionale) introduce anche nei nostri territori il concetto di welfare plurale basato sulla capacità degli Enti Locali di fare squadra in ambito Distrettuale dando vita a nuove forme di Governance.