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Cedole librarie solo alle rivendite senza videopoker e simili

 

La novità: non potranno accreditarsi gli esercenti che hanno apparecchi per il gioco lecito o che distribuiscono lotterie istantanee e giochi che prevedono una vincita in denaro

 

È stata pubblicata la procedura per l’accreditamento delle rivendite presso le quali i genitori potranno richiedere la consegna dei testi della scuola primaria (totalmente finanziati dal Comune) presentando all’esercente il codice fiscale dell’alunno. Il servizio relativo alle cedole librarie prevede infatti la possibilità per una rivendita di fare da tramite per il Comune di Latina nella distribuzione dei testi scolastici. Dall’anno scorso il sistema è completamente informatizzato e il servizio ha fatto registrare un notevole miglioramento grazie alla semplificazione e alla riduzione dei tempi relativi alle procedure di accreditamento da parte degli esercenti.

Per il prossimo anno scolastico c’è una importante novità: è consentito l’accredito soltanto alle rivendite che non hanno al loro interno slot machine, videopoker o che comunque distribuiscono lotterie e giochi a premi in denaro, in attuazione del Regolamento comunale delle sale giochi e giochi leciti per il contrasto e la prevenzione del GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) approvato con D.C. n. 24 del 18/05/2017. Dunque per essere accreditato e distribuire i testi della scuola primaria per conto del Comune di Latina, l’esercente non potrà avere nel proprio punto vendita apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, né vendere lotterie istantanee – anche attraverso distributori automatici – o qualsiasi gioco che preveda la vincita in denaro.

«I libri aiutano i bambini a crescere – sostiene l’Assessore alla Pubblica Istruzione Gianmarco Proietti -, i videopoker distruggono le famiglie. Un connubio del genere è incompatibile, per questo continuiamo l’itinerario culturale complesso ribattezzato “Diritti a scuola”, mettendo sempre al centro il giovane con i suoi inalienabili diritti che devono essere riconosciuti in ogni nostra azione amministrativa».

«Gli ultimi dati relativi al gioco nel nostro Paese – aggiunge Proietti – sono impressionanti. Nel 2017 gli italiani hanno “giocato” 101,8 miliardi di euro, facendo registrare una crescita di 5 miliardi rispetto al 2016. E i dati sui giovani dai 15 ai 19 anni non sono confortanti: nel 2017 risulta avere un profilo “problematico” il 7,1% di essi».

«L’Amministrazione Comunale – conclude l’Assessore alla Pubblica Istruzione – vuole aiutare le famiglie a uscire fuori dal tunnel della disperazione che le ludopatie possono comportare e contribuire affinché i più piccoli abbiano una quotidianità serena in una famiglia libera».