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Nascita di una città nuova

Nasce intorno al Cancello del Quadrato la prima cellula di un borgo agricolo che diventerà città. Grazie anche alla visione dell’allora presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, Valentino Orsolini Cencelli, e al lavoro di progettazione dell’architetto Oriolo Frezzotti impegnato nel primo piano regolatore.

Il 5 aprile del 1932 a Cancello di Quadrato una delegazione del regime fascista, guidata da Benito Mussolini, supervisiona la zona dove dovrebbe iniziare Littoria. La fondazione della città avverrà qualche mese dopo, il 30 Giugno, mentre l’inaugurazione si tenne il 18 dicembre 1932. Littoria venne alla luce intorno al primo centro urbano chiamato Cancello del Quadrato, dal nome della località in cui si formava il trivio di strade – dove passava il primo tratto della ferrovia costruita nei primi anni del ‘900 – a cui facevano riferimento prima del 1918 i vari edifici di una delle aziende Caetani, successivamente acquisite dal Consorzio di Bonifica di Piscinara. Attorno a quel primario nucleo eretto dai lavoratori e dai tecnici idraulici che operarono a lungo nella zona durante la bonifica, nacque poi Littoria, oggi Latina.

Oggi il Quadrato, il cui nome risale alla misura terriera utilizzata dai Romani, è ricordato con una piazza a testimonianza della prima cellula di Littoria.

L’idea di realizzare una città al centro dell’area bonificata fu di Valentino Orsolini Cencelli, presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, il quale riteneva l’esistente Cisterna troppo decentrata rispetto ai territori dell’Agro Pontino. Di questa idea si convinse, dopo la fondazione e visto l’interesse dei Paesi stranieri che venivano ripetutamente in visita, anche Benito Mussolini. L’Opera Nazionale Combattenti incaricò di sviluppare il progetto l’architetto Oriolo Frezzotti. Il piano dei lavori e i progetti furono elaborati in maniera molto rapida, tenendo in grande conto la logistica della viabilità territoriale e la morfologia del territorio. Per la velocità della progettazione, Frezzotti attirò su di sé qualche critica.

Littoria venne pensata all’inizio come un centro agricolo legato all’area produttiva circostante, visto che la sua finalità non si esaurisce al perimetro del nucleo urbano ma si dilata a tutto il territorio. Il piano elaborato da Frezzotti collegava organicamente il centro urbano di Littoria, pensato per il terziario, ai Borghi, raccordando gli insediamenti alla viabilità di servizio e di attraversamento territoriale dell’area bonificata.

Attraversata o sfiorata dai maggiori canali di bonifica: quello delle Acque Medie, delle Acque Alte (canale Mussolini) e di Rio Martino, la città si è sviluppata secondo una pianta ottagonale con le strade diramate a raggiera dal centro, motivo conduttore del Piano Regolatore dell’architetto Oriolo Frezzotti.

Littoria, già dalla progettazione, era pensata per essere molto più di un centro agricolo. Diventò centro rurale nel 1932, centro comunale nel 1933 e capoluogo di provincia nel 1934. Mutato nel 1945, dopo la fine del regime fascista, l’originario nome di Littoria in Latina, la città ha conservato intatti negli edifici pubblici i caratteri propri dell’epoca in cui nacque: il Palazzo municipale con la caratteristica torre, il Tribunale, il Palazzo del Governo e quello della Banca d’Italia in Piazza della Libertà, al centro della quale sorge una fontana marmorea donata dalle città di Asti e Vasto, la Cattedrale di S. Marco che si affaccia sull’omonima piazza, il Palazzo dell’Opera Nazionale Combattenti, la Piazza del Quadrato e i portici dei Palazzi Finanziari e degli edifici comunali, tra le caratteristiche più interessanti la quantità e la varia tipologia delle piazze che Frezzotti distribuì alle intersezioni tra i raggi e gli anelli dello schema a raggiera della Città Nuova.

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