Centralino 0773/6521

L’ex premier Naoto Kan a Latina per presentare il film su Fukushima

 

Anteprima italiana il 4 novembre alle 20,45 al cinema Oxer con l’ex primo ministro giapponese che ha gestito l’emergenza dopo l’incidente nucleare del 2011

 

L’ex primo ministro giapponese Naoto Kan sarà a Latina il 4 novembre prossimo per la presentazione del film sull’incidente nucleare di Fukushima “Il coperchio sul sole”, del regista Futoshi Satō. Il capoluogo pontino ospiterà una delle due tappe, le uniche in Italia, previste nell’ambito del tour italiano dell’ex premier nipponico che, accompagnato dal produttore Tamiyoshi Tachibana, sarà presente anche il 1 novembre a Castano Primo (in provincia di Milano).

L’evento di Latina è stato organizzato dal Comune in collaborazione con l’associazione di volontariato “Mondo in Cammino Onlus”.

Lunedì 4 novembre, a partire dalle ore 10.00, si terrà una prima proiezione con gli studenti del liceo scientifico “G.B. Grassi” presso l’aula magna dell’istituto. L’ex premier giapponese e il produttore Tachibana saranno accompagnati dagli assessori Gianmarco Proietti e Roberto Lessio, oltre che dal presidente di “Mondo in Cammino” Massimo Bonfatti.

Nel pomeriggio Naoto Kan sarà ricevuto in Comune dal sindaco Damiano Coletta per i saluti istituzionali e a partire dalle 20,45, al cinema Oxer di via Pier Luigi Nervi, si svolgerà l’evento principale. Alla presenza dell’ex primo ministro giapponese, del produttore Tachibana e del sindaco di Latina verrà proiettato il film che racconta i primi 5 giorni di gestione, da parte dello staff del primo ministro, dell’incidente avvenuto nel marzo 2011 alla centrale nucleare di Fukashima Daiichi. “Il coperchio sul sole” si concentra con precisione sulla gestione degli eventi e sottolinea il tumulto emotivo dei cittadini e dei mass media analizzando pubblicazioni, rapporti e materiali che affrontano da diverse angolazioni il disastro di Fukushima.

Il biglietto di ingresso per assistere alla proiezione all’Oxer è di 4 euro. La serata sarà condotta dal giornalista di Repubblica Carlo Picozza.