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14/12/2016 – “La Cultura… al Centro”, sabato l’incontro-dibattito nell’ambito del cartellone “A Latina è due volte Natale”

cultura-al-centroL’esperienza del Centro di Servizi Culturali a Latina e i protagonisti che tra il 1967 e il 1973 hanno fatto di quel Centro uno spazio vivo capace di operare sul campo e in sintonia con il territorio sono i temi dell’incontro-dibattito “La Cultura… al Centro”, organizzato dall’Amministrazione Comunale per il 17 dicembre nell’ambito del calendario di eventi “A Latina è due volte Natale”.

A cinquant’anni dai tempi più fecondi in cui il Centro era punto di riferimento per molti giovani della città che trovavano nella struttura di Via Oberdan un luogo di incontro, di scambio di idee e di proposte di animazione culturale, si ripercorrerà la sua storia attraverso le testimonianze di chi ha vissuto quell’esperienza in prima persona, come operatore e/o fruitore. Interverranno all’incontro, che si terrà alle 17.00 nella sala multimediale del Palazzo della Cultura, Aurelio Paradiso che è stato direttore del Centro e Antonio Di Micco che insieme ad altri studenti della città ha utilizzato tra i primi quello spazio. Ad introdurli sarà l’Assessore alla Cultura Antonella Di Muro. Concluderà il dibattito il Sindaco Damiano Coletta.

«Il Centro di Servizi Culturali è stato tra il ‘67 e il ‘73 a Latina in particolare uno strumento che ha messo insieme una serie di realtà giovanili coordinandole, dando loro supporto, strutture, materiali di condivisione e formazione» spiega il Presidente della Commissione Cultura del Comune, Fabio D’Achille, che sabato farà da moderatore tra i relatori. «Il Centro – continua il Consigliere di Lbc – è diventato poi il Consorzio dei Servizi Culturali, si è strutturato diversamente, ma in origine la sua funzione era di mettere in contatto i cittadini creando un’occasione di aggregazione sociale sul territorio. L’idea è di restituire alla città una serie di luoghi/opportunità dove ci siano scambio e dialogo tra le persone e le istituzioni, dove operatori ed esperti mettano a disposizione attrezzature e strumenti intesi anche come mezzi di interpretazione e trasformazione della realtà».